Paesaggi IV-Le montagne lontane
Il paesaggio montano o alpino incute rispetto: invita a salire sulle vette con la consapevolezza non solo del pericolo, ma anche delle incognite che potremmo trovare oltre l'orizzonte seghettato per le tante punte rocciose e innevate. Sin dall'antichità il timore reverenziale si è accompagnato ad una domanda: da dove sorgono le montagne? Oggi le risposte sono state date da scienziati e geologi che spesso circondati dallo scetticismo e dall'incomprensione, hanno svelato i meccanismi che regolano il nostro pianeta. Quando si osserva il paesaggio dalla cima di una montagna o dal piano verso le vette, bisogna avere la consapevolezza che un tempo, per noi molto lontano, ma per la geologia brevissimo, al posto di questo paesaggio c'era un mare o un deserto e che le forme dei continenti erano molto diverse. Le catene montuose sono figlie del movimento delle placche tettoniche che allontana, unisce e divide i continenti e i fondali oceanici. In un futuro, per noi molto lontano, al posto delle montagne ci saranno pianure, dolci colline o il mare. E' già accaduto e accadrà. Con la fotografia panoramica le montagne o una singola montagna, diventano una cosa, un oggetto più piccolo, lontano e distante per l'effetto di allungamento ed estensione della prospettiva. Allo stesso tempo se ci avviciniamo molto ad una parete di roccia e panoramichiamo con la nostra fotocamera, ci sembrerà che una massa incombente ci sfidi, ci sovrasti o ci metta in guardia. In queste immagini la montagna è fotografata dal basso o da molto vicino e la sensazione che provo è quella di un'estrema lontananza che riassume un po' la storia di un paesaggio che si è cominciato a formare più o meno cento milioni di anni fa e che ha cominciato ad emergere da trenta milioni di anni, che è stato modificato dalle numerose glaciazioni che si sono avvicendate e che è quello che vediamo oggi da solo diecimila anni. Tutto lontano nel tempo e fotograficamente nello spazio.
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